giovedì 16 dicembre 2010

Ma dov'è il vantaggio?

Sfogliando una rivista medica (Deborah Cohen,Philip Carter,"How small changes led to big profits for insulin manufacturers" BMJ 2010; 341:c7139)
 mi inbatto su uno studio che mette in evidenza i seguenti fatti:
*il mercato delle insuline sta' passando dalle tradizionali insuline umane  (ovvero pronta, intermedia e lenta), agli analoghi dell'insulina (ultrarapida, aspart, glargina, detemir).
*questi farmaci nuovi costano molto di più costosi e sono protetti da brevetti (il brevetto della insulina umana ricombinante è scaduto nel 2003).
*pare che il controllo della glicemia sia sostanzialmente identico tra insuline umane ed analoghi dell'insulina (cfr: Currie CJ, Gale EA, Poole CD."Estimation of primary care treatment costs and treatment efficacy for people with Type 1 and Type 2 diabetes in the United Kingdom from 1997 to 2007". Diabet Med. 2010 Aug;27(8):938-48.).
* la maggior parte dei farmaci ormai viene testata nei paesi non occidentali, in primis India.
Conclusione:I farmaci più moderni (e meno testati) li usiamo noi, paghiamo di più ed, ai mediamente ricchi dei paesi più poveri, diamo i farmaci che noi abbandoniamo per utilizzare gli stessi col brend (nel caso sopracitato passiamo dall'insulina umana ricombinante all'analogo dell'insulina).
Che peraltro pare funzionino (come detto prima) come i farmaci più vecchi,
Ma dovè il vantaggio?
Peraltro i farmaci sono perlo più testat da popolazioni che solo in  minima percentuale nne trarranno vantaggio

Pagare di più per arricchire un'oligarchia di case farmaceutiche.
Con la "fatica" altrui.
Che mistero!

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