domenica 15 aprile 2012

Crolla il numero di nuove persone in trattamento anti AIDS nelle nazioni subsahariane (le, di gran lunga, più colpite)


In Malawi, Lesotho, Uganda, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica del Centro Africa, Malawi, Myanmar, Swaziland, stà calando in modo estremamente grave la percentuale di persone che vengono sottoposte al trattamento per la tubercolosi e per l'HIV/AIDS, Quindi nei paesi suddetti il trattamento viene razionato.
Ad esempio la quantità di nuove persone immesse in trattamento nel 2011 è circa 1/5 dell'anno precedente. Ricordiamo ancora come la quantita' di positivi per HIV sotto trattamento sia solo il 15%.rispetto al 2010.
Nnel dicembe 2010, con le successivi incontri del maggio 2011 e dell'agosto dello stesso anno il Global Fund Board aveva approvato  il lancio del cosiddetto Round 11 ovvero la copertura per un complessivo di 11 miliardi di dollari nel treinnio 2011-2013 per la lotta ad AIDS e tubercolosi.
Si ricorda come in tutta l'africa subsahariana che è il continente di gran lunga più colpito da questa malattia, siano al 2010 quasi 23 milioni di casi di infezione HIV.
Il Global Fund Board che aveva sborsato 8 miliardi di dollari nel periodo 2008-2010 ne potrà versare solo 10 miliardi nel treinnio 2011-2013. Quindi si avrà una perdita netta di 1 miliardo di dollari.
Ciò nasce in particolare da alcuni donatori, ovvero
L'Italia non ha ancora preomesso alcuna sovvenzione per il perioso 2011-2013, e non ha ancora fornito i 347 milioni assicurati per il 2009-2010.
La Spagna non ha ancora preomesso alcuna sovvenzione per il perioso 2011-2013, e non ha ancora fornito i 116 dei 250 milioni assicurati per il 2010.
L'Irlanda non ha ancora preomesso alcuna sovvenzione per il perioso 2011-2013, e non ha ancora fornito i 35 dei 46 milioni assicurati per il 2010.L'Olanda non ha ancora fornito i 37 dei 119 milioni assicurati per il 2010.Ricordo ancora i numeri dellinfezione da HIV in Africa:
(tratto da (da http://allafrica.com/stories/201112091085.html))

lunedì 20 febbraio 2012

Mortalità +15%


A novembre il supplemento sentieri di "Epidemiologia e Prevenzione" ha presentato il risultato di uno studio che compara la mortalità in particolari siti chiamati SIN (Siti di Interesse Nazionale per le Bonifiche- ovvero siti ad alto inquinamento) per un totale di 6 milioni di abitanti in 298 comuni italiani.
Semplificando i dati, la mortalità in queste zone, le cause di morte con evidenza sufficiente o limitata, superano del 15% il valore atteso. Come dire: in molte aree si muore il 15% di più. E tra le aree considerate vi sono ad esempio: Casale Monferrato (eternit) Litorale Vesuviano( siti illegale di smaltimento rifiuti pericolosi) Porto Marghera (petrolchimico). Cogoleto (cromo), Porto Torres (metalli pesanti, mercurio, arsenico) (Cfr.
 http://www.iss.it/epam/rili/cont.php?id=382&tipo=11&lang=1)
Qualsiasi ulteriore commento, oserei dire, è superfluo.

lunedì 28 novembre 2011

"guardare le cose come sono, non come potrebbero essere "

Chiedo venia, mi era proprio sfuggito.
John Creig Venter, già nel 2008, "ha formato la sua cellula artificiale" (creò una sequenza di  1.08 millioni di coppie di base di un genoma di Mycoplasma mycoides modificato ed inserì in una cellula di mycoplasma capricolum) . Questa cellula sintetica venne chiamata Mycoplasma mycoides JCVI-syn1.0.
Secondo alcuni è vita artificiale, secondo altri no. (vedi http://www.jcvi.org/cms/fileadmin/site/research/projects/first-self-replicating-bact-cell/press-release-final.pdf)

Ma la cosa a cui non avevo fatto caso era un'altra: in questo genoma erano stati inseriti marcatori molecolari (da decodificare e da inviare la risposta ad un indirizzo elettronico), con varie frasi che riporto:
“to live, to err, to fall, to triumph, to recreate life out of life.” - james joyce;
“see things not as they are, but as they might be.”-da “american prometheus” di Oppenheimer.
“what i cannot build, i cannot understand.” di richard Feynman
A parte la volgarità ed il cattivo gusto di "marchiare il genoma", pure con  frasi discutibile (quella di Oppenheimer e di Feynman)?.
A parte quella di Joyce
Mi spiace per gli autori ma.....


(traduzione:
vivere, errare, cadere, trionfare, ricreare la vita dalla vita   Joyce
guarda le cose, non come sono ma, come potrebbero essere. Oppenheimer
ciò che non posso costruire, non posso capire  Feynman)

martedì 9 agosto 2011

Lo ho aiutato o ho fatto degli accertamenti???

L'Editoriale di Barbara Starfield su "International Journal for Equity ( Health 2011, 10:15" dal titolo "The hidden inequity in health care") pone l'attenzione su alcuni concettI:  equità, malattia, quali malattie, che malato...
Lei ricorda come, secondo Kaplan (Kaplan RM: Disease, Diagnoses, and Dollars. New York, NY: Copernicus Books; 2009.), la medicina occidentale avesse posto la malattia al centro degli interessi della scienza e dei medici, gia' dal XVIII secolo.

Cento anni fa, invece, Osler riconosceva che era molto più importante sapere: "what  sort of patient has a disease" piuttosto che sapere "what sort of disease a patient has” (ovvero "che tipo di paziente ha una determinata malattia" piuttosto che sapere "che tipo di malattia ha quel paziente") (da. Osler W: Remarks on specialism. Boston Med Surg J 1892, 126:457-9.).

Barbara Starfield sostiene: Il solo cambio che andrebbe fatto è modificare la frase come segue:
"E' molto più importante sapere che tipo di paziente ha quella malattia o fattore di rischio od evento avverso, piuttosto di sapere che tipo di malattia o fattore di rischio od evento avverso ha quel malato"
[tratto da Starfield International Journal for Equity in Health 2011, 10:15
http://www.equityhealthj.com/content/10/1/15%5D.

Anche se la Starfield va a cercare problemi diversi dai miei, io mi domando:
chi è il mio paziente??
Lo ho aiutato o ho fatto degli esami, raggi, consulenze???
Mah....
Penso che sia inutile aggiungere altro...

mercoledì 1 giugno 2011

La quinta anamnesi: l'anamnesi sociale.

Sarebbe ora che nell'anamnes,  oltre alle canoniche domande sulle malattie familiari, attività lavorativa e tutte quelle serie di domande che si fanno oppure no a seconda della voglia e della attenzione dl medico, si cominciasse a domandare:
1) Quali sono le capacità sociali ed economiche della società in cui vive (variabile indipendente in un dato luogo)
2) La società in cui vive è abbastanza omogenea oppure no?.

E' ampliamnete dimostrato come l'imeguaglianza economica sia fonte di aumento del rischio di mortalità individuale (Cfr. Lochner, K., Pamuk, E., Makuc, D., Kennedy, B.P., and I. Kawachi (2001). State-level income inequality and individual mortality risk: a prospective, multilevel study. American Journal of Public Health 91(3):385–91)

Meno noto, ma ampliamente documentato.  è che il rischi aumenta se la società in cui vive ha elevati squilibei sociali, ovvero se vi sono alcuni molto ricchi e molti molto poveri.
(cfr.Jon Ivar Elstad,  Does the socioeconomic context explain both mortality and income inequality? Prospective register-based study of Norwegian regions. Int J Equity Health. 2011; 10: 7.)

Quindi quando un operatore della sanità intervista un "chiamiamolo paziente" (ovvero fa l'anamnesi) dovrebbe tener presente che se sei ricco e vivi in una societa' con pochi ricchissimi e pochi poveri vivrai di più.

Ma ce ne ricotderemo quando faremo l'anamnesi (se la facciamo?)?

La quinta anamnesi: l'anamnesi sociale. Oltre all'anamnesi familiare, fisiologica,  patologica remota e prossima

domenica 24 aprile 2011

uranio impoverito

Pur nel quasi totale disinteresse di tutti, continua l'utilizzo dell'uranio impoverito.
L'uranio impoverito oltre ad essere in se' uno strumento di morte direttamente, ancor più micidiale della armi tradizionali. Esso infatti emette radiazioni, ed ha una tossicità diretta (al di là delle radiazioni, trattandosi di un metallo pesante) inquinando l'ambiente circostante e chi ne è direttamente coinvolto.
La tossicità chimica e radiante si esplica su:
* le persone coinvolte direttamente nelle guerre,
* il terreno luogo di questi combattimente
* le persone che vivono o lavorano in tali terreni.
Come se non bastasse l'irradiazione è a lungo tempo

Esistono prove molto consistenti , secondo le quali l'uranio impoverito sarebbe utilizzato in Libia.
In precedenza i luoghi in cui sarebbe stato utilizzato sarebbero:
- nella Guerra del Golfo nel 1991
- in Bosnia, Serbia e Kossovo
- nella seconda Guerra del Golfo nel 2003
esistono sospetti che sia stata usata in Afghanistan nel 2001, anche se i governi USA e UK ne hanno negato l'utilizzo
Per quanto riguarda la Libia esistono molti dati contrastanti (basta cercare in rete) ma nessuno definitivo.
Massimo Zucchetti (Cfr.http://www.facebook.com/notes/massimo-che-zucchetti/missili-cruise-alluranio-impoverito-sulla-libia-studio-sulle-conseguenze/10150438095100245) considera i due casi: di possibile utilizo in Libia:tramite i missili Cruise:  il primo se i missimi cruise trasportassero solo  3 kg di uranio impoverito contenuto nelle ali, nel secondo hanno se trasportassero una testata per un complessivo di 400 kg per missile.
Le polveri prodotte da questa esposizione sono generalmente da 10 micron in giù, anche inferiori al micron, quindi tutte inalabili,
Il 26 aprile 2001 il WHO (http://www.who.int/inf-pr-2001/en/pr2001-22.html) sosteneva la scarsa dannosità dell'uranio impoverito,
nel 2003 (attualmente ancora non aggiornato) l'Organizzazione Mondiale della sanità,  riferisce una dannosità bassa dell'uranio depleto. (http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs257/en/)

"Under most circumstances, use of DU will make a negligible contribution to the overall natural background levels of uranium in the environment. Probably the greatest potential for DU exposure will follow conflict where DU munitions are used.
A recent United Nations Environment Programme (UNEP) report giving field measurements taken around selected impact sites in Kosovo (Federal Republic of Yugoslavia) indicates that contamination by DU in the environment was localized to a few tens of metres around impact sites. Contamination by DU dusts of local vegetation and water supplies was found to be extremely low. "

Ma allora se è veramente così, perchè ho questi altri dati:
Varie fonti sulla presenza e quantita’ di DU nei missili Cruise Tomahawk
http://www.eoslifework.co.uk/pdfs/DU2102A3b.pdf
http://www.nadir.org/nadir/initiativ/mrta/ipan22.htm
http://web.peacelink.it/tematiche/disarmo/u238/documenti/uranio_impoverito.html
http://www.bandepleteduranium.org/en/a/60.html
http://www.mail-archive.com/news@antic.org/msg01570.html
http://www.atlanticfreepress.com/news/1/12146-pentagon-dirty-bombers-depleted-uranium-in-the-usa.html
http://vzajic.tripod.com/3rdchapter.html
http://www.prorev.com/du.htm
http://www.envirosagainstwar.org/know/read.php?itemid=1712
http://cseserv.engr.scu.edu/StudentWebPages/IPesic/ResearchPaper.htm
http://worldpol.wordpress.com/2007/11/19/depleted-uranium-ethics-of-the-silver-bullet-by-iliya-pesic/
Zajic, Vladimir S. “Review of Radioactivity, Military Use, and Health Effects of Depleted Uranium” [1 August, 1999]. 2/27/2002. <http://vzajic.tripod.com/>
A chi pensasse sei un medico, perchè ti occupi di guerra, io rispondo: Io mi occupo di salute e di giustizia della globale della stessa.  
Inquinare il mondo ed in particolare i popoli più deboli non è creare ulteriori malattie.
Vi immaginate cosa succederebbe se le forze armate o le forze dell'ordine utilizzassero proiettili all'uranio impoverito in Italia???


Cosa voglio?
1) la prima cosa : almeno sapere per certo se in Libia viene usato uranio impoverito
2) bandire almeno l'uso dell'uranio impoverito
3) bandire le guerre, penso, sarebbe chiedere troppo.

mercoledì 2 marzo 2011

Il giusto equilibrio

Mi chiama una conoscente e mi dice;
"Vorrei fare l'esame per vedere se ho la predisposizione al tumore".
Io rispondo: "Forse vorrai fare il BRCA1 e BRCA2... ma, tu fai la prevenzione?"
Intendevo dire la mamografia, PAP test.. (donna di 55 anni circa).
La risposta sarà no.
La mia risposta sarà " Fai quello che vuoi, ma io smetteri di fumare e farei Pap test e mammografia".

Una mia amica fa casualmente un controllo dei markers tumorali alla mamma, apparentemente sana, e trova un carcinoma del colon di cui non aveva dato alcun sintomo fino ad allora. La malattia stà avanzando.
Un altra persona fara' lo stesso e troverà un tumore delle vie biliari.
Pure in questo caso la malattia stà avanzando

La domanda è:
quali mezzi dobbiamo e possiamo utilizzare?
Nascondere la testa nella terra come gli struzzi oppure imparare a convivere con il precoce positivo che in alcuni casi si trasforma in precoce trattamento e guarigione, ma in altri diviene precoce percezione di una malattia senza ritorno?
Qual'è il giusto equilibrio per non eccedere nella ricerca precoce del tumore e/o malattia, che non sempre ci salva ma a volte ci rovina.
La risposta è ovvia nella sua semplicità "Il giusto mezzo"
Ma qual'è il giusto mezzo?
Quando studiavo medicina (anni 80) (quindi epoca della diagnostica per immaginii a risoluzione ancora molto elementare e della chemioterapia scarsamente tollerata, tossica, e poco funzionale)  si usava dire, per lo meno a Genova: "Finchè una qualche malattia  non da' segni clinici non si deve intervenire". (atteggiamento tipo "attendiamo gli eventi")
Questo era comprensibilissimo in una mentalità che sapeva che la medicina poco poteva su malattie gravi.
Ora l'atteggiamento è ben diverso. Contrariamente a quanto pensavo io negli anni 90 che in seguito al movimento Hospice, terapia del dolore, assistenza domiciliare etc..... si sarebbe fatto un passo contro l'accanimento terapeutico, attualmente l'accanimento terapeutico è quasi la regola. E non è facile fare diversamente.